Covid-19 – Raccomandazioni per gli operatori sanitari

In passato, l’attuazione sistematica di misure di sanità pubblica come l’individuazione attiva dei casi, il rapido isolamento dei casi e la quarantena dei contatti, nonché l’applicazione rigorosa delle pratiche di controllo delle infezioni hanno avuto successo nel controllo dei focolai.

Durante le epidemie di SARS e MERS, l’infezione del personale sanitario è stata una preoccupazione significativa. Rigorose procedure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) sono fondamentali per la sicurezza sul lavoro e per il controllo di tali agenti patogeni.

Pertanto, al fine di ridurre il rischio di diffusione di infezioni da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), si raccomanda di promuovere misure igienico-sanitarie, quali buona igiene respiratoria e etichetta respiratoria; frequente lavaggio accurato delle mani; evitando di toccarsi gli occhi, la bocca e il naso; smaltimento sanitario delle secrezioni orali e nasali, evitando il contatto con i malati.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che gli operatori sanitari applichino adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare.

Protezione degli operatori sanitari

Le indicazioni sono emanate in attuazione di quanto dispone, sulla base delle ultime evidenze scientifiche, l’art. 34, comma 3, del DL n. 9/2020 (“In relazione all’emergenza di cui al presente decreto, in coerenza con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità1 e in conformità alle attuali evidenze scientifiche, è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari).

Il tecnico verificatore, svolgendo attività di verifica e di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali e di laboratorio, può essere esposto a rischio biologico sia durante gli interventi in ambito ospedaliero, laboratoristico che domiciliare. Sono riportate qui le misure generali di distanziamento sociale e igienico-sanitarie e le raccomandazioni sul corretto utilizzo e smaltimento dei DPI e sulle modalità di vestizione e svestizione.

Alcune domande e risposte sulla prevenzione e il controllo delle infezioni per gli operatori sanitari che si occupano di pazienti con sospetto o confermato Covid-19

Definizione di caso e rintraccio dei contatti

La Circolare 9 Marzo 2020 fornisce la nuova definizione di caso, considerando l’evoluzione della situazione epidemiologica, le nuove evidenze scientifiche e le indicazioni degli organismi internazionali OMS e ECDC.
Vista l’evoluzione epidemiologica dell’infezione da SARS-CoV-2, vengono inoltre fornite indicazioni per modulare le modalità di conferma di laboratorio dei casi di COVID-19 diagnosticati dai Laboratori di Riferimento Nazionale.In merito alla certificazione di decesso a causa di COVID-19, si precisa che dovrà essere accompagnata da parere dell’Istituto Superiore di Sanità.

  • Circolare del Ministero della salute del 20 marzo 2020. Annullamento e sostituzione della Circolare del Ministero della Salute n. 0009480 del 19 marzo 2020 “COVID-19: rintraccio dei contatti in ambito di sorveglianza sanitaria e aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio di casi di infezione da SARS-CoV-2

In accordo con quanto sostenuto dai principali Organismi di controllo sanitario internazionale, sulla base delle evidenze scientifiche ad oggi presenti in letteratura riguardo SARS-CoV-2 ed altri patogeni respiratori assimilabili (SARS, MERS, influenza e virus respiratorio sinciziale), la Circolare fornisce precisazioni in merito al rintraccio dei contatti in ambito di sorveglianza sanitaria ed aggiorna le indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio di casi di infezione da SARS-CoV-2.

Gestione clinica del paziente

Nell’ambito delle strategie di prevenzione e controllo dell’epidemia da virus SARS CoV-2 è necessaria la massima attenzione nei confronti della popolazione anziana. Le persone anziane sono la popolazione fragile per eccellenza che bisogna proteggere in tutti i modi nel corso dell’epidemia di COVID-19. Tuttavia, nelle strutture residenziali sociosanitarie sono ospitati anche soggetti con patologie croniche, affette da disabilità di varia natura o con altre problematiche di salute; anche queste persone sono da considerarsi fragili e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave se colpite da COVID-19.

L’isolamento fiduciario di casi di COVID-19 e di contatti è una misura di salute pubblica molto importante che viene effettuata per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione del virus SARSCoV-2 e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.

È necessario rafforzare la gestione clinica di pazienti con sospetta infezione respiratoria acuta grave (SARI) e ottimizzare l’utilizzo delle migliori prassi, tra cui le misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) e le cure di supporto per i pazienti gravemente malati. L’OMS ha adattato il documento ‘la Gestione clinica da MERS-CoV’, del 2019, realizzando una guida aggiornata rivolta ai medici di pazienti adulti e pediatrici ricoverati con SARI quando si sospetta un’infezione da nuovo Coronavirus. Le raccomandazioni fornite in questa guida sono state revisionate dai membri di una rete globale di medici dell’OMS e da medici che hanno trattato pazienti affetti da SARS, MERS o influenza grave. La guida affronta i diversi aspetti per la presa in carico di questi pazienti: dal triage alle misure di prevenzione delle infezioni e delle complicanze, dalla diagnosi di laboratorio alla terapia, oltre che considerazioni speciali per le pazienti in gravidanza.

La Commissione Tecnico Scientifica del Dipartimento della Protezione Civile si è avvalsa di un gruppo di esperti che ha elaborato le Linee di indirizzo assistenziali del paziente critico affetto da COVID‐19. Il documento affronta gli aspetti relativi alla gestione del paziente critico, ipossiemico con insufficienza respiratoria, con ARDS, con sospetta malattia da coronavirus (COVID‐19). Per la gestione dei pazienti critici affetti da COVID‐19 è necessario che le Regioni predispongano un piano di emergenza per garantire idonei livelli di trattamento, individuando opportune soluzioni organizzative che consentano di soddisfare il potenziale incremento della necessità di ricovero. Ogni Regione deve identificare prioritariamente una o più strutture/stabilimenti da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID‐19 (“COVID Hospital”) in relazione alle dinamiche epidemiologiche, dovranno intanto essere predisposte pianificazioni per ognuno degli ambiti territoriali.

Riorganizzazione delle attività ospedaliere

In seguito alle disposizioni urgenti per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus COVID-19 emanate dal Governo il Ministero comunica alcune indicazioni generali per la riprogrammazione delle attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Indicazioni per patologie specifiche

I pazienti affetti da patologie oncologiche o onco-ematologiche, così come altre patologie associate ad immunosoppressione, sono particolarmente a rischio. Riguardo COVID-19, infatti, sebbene i dati al momento siano estremamente limitati, sembra che i pazienti con patologie oncologiche o onco-ematologiche siano da un lato esposti a maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro a un andamento più severo. Vengono perciò fornite alcune indicazioni sia per i pazienti che hanno completato il percorso terapeutico sia per i pazienti ancora in trattamento.

Le indicazioni del Centro nazionale trapianti sull’effettuazione del tampone in relazione alla fragilità clinica dei pazienti in lista d’attesa per trapianto, nonché allo stato di immunosoppressione a cui il paziente andrà incontro dopo il trapianto.

Si riportano le specifiche misure di prevenzione per il sistema trasfusionale, in riferimento all’attuale situazione di emergenza epidemiologica. Le misure tengono in considerazione le ultime indicazioni fornite dall’ECDC e gli aggiornamenti dell’OMS.

I pazienti in dialisi sono senz’altro tra quelli più esposti a contrarre patologie infettive, come la malattia Covid-19. La Società italiana di nefrologia (Sin) ha quindi steso un protocollo rivolto ai medici specialisti con le norme da seguire per la gestione di pazienti nefropatici che dovessero contrarre l’infezione da Covid-19.Alcune indicazioni e raccomandazioni agli operatori sanitari per la gestione del Covid-19.

L’articolo è in continua revisione sulla base delle evidenze scientifiche e dell’andamento dell’emergenza epidemiologica.

Fonte: Direzione generale della Prevenzione sanitaria

Fonte di riferimento: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Croce Verde Arquatese Via Libarna 267 - 15061 Arquata Scrivia (AL)
Pubblicato in News ed eventi e taggato , , , , , , .